Inauguro con molto piacere la mia rubrica Cultura, musei e comunicazione pubblica con un post dedicato alla #MuseumWeek: l’iniziativa, partita da alcuni musei francesi e supportata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministro Dario Franceschini, si è svolta su twitter nella settimana dal 24 al 30 marzo 2014.
Più di 600 i musei coinvolti, compresi quelli italiani. Tra i musei partecipanti, il Museo del Louvre (@MuseeLouvre), il Museo d’Orsay (@MuseeOrsay), il Chateau de Verasailles (@CVersailles), la Tate Modern Gallery di Londra (@Tate), Leeds Cultural Institutions (@LeedsMuseums), il Museo del Prado di Madrid (@museodelprado), la Fundación Dalí (@MuseuDali), Museo Picasso (mPICASSOm) e il Reina Sofía (@museoreinasofia). In Italia, tra i capofila, il Sistema Museale di Roma Capitale (@museiincomune), il Palazzo Madama di Torino (@palazzomadamato), il Museo del Novecento (@museodel900), il Museo delle Scienze di Trento (@MUSE_Trento), il Museo MART di Rovereto (@mart_museum), il Museo Madre di Napoli (@Museo_MADRE). Qui la lista di alcuni musei italiani.
Ecco un’analisi della società spagnola di marketing e comunicazione La Magnética:
Sette hashtag diversi, uno al giorno: per tutta la settimana i vari social media manager hanno twittato usando il profilo del proprio museo con l’hashtag di riferimento e coinvolgendo i musei amici e gli utenti:
24 marzo – La giornata tipo #DayInTheLife
(Un modo per scoprire il dietro delle quinte del museo)
25 marzo – Metti alla prova la tua conoscenza! #MuseumMastermind
(Quiz sull’arte o sulla storia del museo)
26 marzo – Racconta la tua storia #MuseumMemories
(Condivisione di un ricordo o un’esperienza legati al museo)
27 marzo – Le mura dell’arte #BehindTheart
(Racconti sulla storia del museo e sulla sua architettura)
28 marzo – Chiedi all’esperto #AskTheCurator
(Gli utenti hanno potuto chiedere curiosità agli esperti del Museo)
29 marzo – Selfie da museo #MuseumSelfies
(La moda del momento, stavolta all’interno del museo!)
30 marzo – I vincoli stimolano la creatività #GetCreative
(Sfogo alla creatività, con video o contributi vari)
Quali gli obiettivi?
– Fare Rete.
I musei (e il personale) partecipanti si sono conosciuti, hanno fatto amicizia e hanno collaborato fra loro in modo simpatico, semplice e spontaneo. I musei capofila, quelli con un maggior numero di follower, hanno trainato i musei più piccoli e meno conosciuti, li hanno coinvolti nelle loro interazioni.
– Diffondere la cultura.
Hashtag come #MuseumMastermind e #BehindTheArt sono riusciti nell’intento di raccontare la storia del museo e divulgare cultura, facendolo in modo divertente e spesso curioso.
– Avvicinare il pubblico alle collezioni museali.
Permettere agli utenti di porre domande ai curatori delle mostre e ai direttori dei musei e interagire anche ritwittando i follower hanno avvicinato il pubblico al mondo del museo e lo hanno coinvolto, divertendolo.
– Rendere i musei più social.
Con il successo della #MuseumWeek i social network sono stati definitivamente sdoganati anche nei musei e non sembrano più così obsoleti. I direttori di musei e gallerie hanno collaborato attivamente e con piacere all’iniziativa: che stia cambiando qualcosa?
Da Palazzo Madama di Torino il 27 marzo è partita un’iniziativa italiana che è si poi diffusa viralmente in tutto il mondo: la #MuseumNomination. Si tratta di video dalla durata brevissima, dove un direttore o curatore racconta in pochissime battute che cosa è un museo ed in pochi secondi nomina un’altra istituzione che deve replicare, e stavolta il social network di riferimento è Youtube.
Sicuramente c’è ancora molto da lavorare sul progetto ‘social’ nei musei, ma possiamo dire che la #MuseumWeek è stato un ottimo inizio e ha svegliato sia il pubblico, sia gli addetti ai lavori.
Per quanto mi riguarda, gestendo l’account twitter del mio museo – la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, c’è stato un momento in cui addirittura non credevo ai miei occhi…
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